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Categoria: Cantante

Daniel Balan
Cristian Serafinelli: Dalla Fisarmonica al Palco - Un Artista che Emoziona e Fa Ballare!

 

Dall’infanzia ai palchi: la storia autentica di un artista che vuole far ballare ed emozionare. Ogni performance è un tributo alle sue radici, dove la musica diventa un linguaggio universale capace di unire le persone e far vibrare i cuori.

Cosa ti ha spinto a entrare nel mondo della musica e a scegliere il genere pop e la musica dance?

Mi chiamo Cristian Serafinelli, sono nato a Orvieto nel 1993 . Tutto è iniziato grazie a mio fratello, che aveva un gruppetto musicale e suonava spesso a casa. Da bambino mi divertivo a guardarlo, a sentire quei suoni che mi sembravano magici. Così, a otto anni, ho deciso di iscrivermi all’accademia musicale per studiare fisarmonica. All’inizio era un gioco, ma poi la musica è diventata un bisogno. Crescendo ho capito che volevo anche cantare, volevo raccontare qualcosa di mio, ed è così che sono arrivato al mondo pop e dance: perché sono generi che fanno emozionare e ballare allo stesso tempo.

Aveva appena 12 anni quando, con il cuore in gola e le gambe che tremavano, saliva sul palco della piazza del suo paese per partecipare a “La Corrida”. Un ragazzino armato solo della sua voce e di un sogno troppo grande per essere messo da parte. Ma bastavano poche note, e quella paura si trasformava in forza: sul palco, capiva che quello era il suo posto. Da allora, ne ha fatta di strada. Oggi è un artista maturo, che costruisce la propria musica partendo da ciò che conta di più: le parole. Per lui il testo è tutto, è la chiave per raccontarsi, per lasciare un segno. L’ispirazione arriva nei momenti più inaspettati, guidando, camminando per strada, o nel mezzo di un’emozione potente che non può ignorare. Eppure, anche con l’esperienza, il percorso non si fa più semplice. Ogni nuovo brano è una sfida, un equilibrio tra l’urgenza di essere vero e le aspettative, sue e del pubblico. In questo periodo, lo ammette, sta scrivendo il brano più difficile della sua carriera: un peso dolceamaro che però lo spinge a dare di più, a cercare l’essenza, evitando il già sentito. Il suo è un viaggio artistico complesso, appassionante, pieno di scoperte. Un’avventura iniziata da bambino, davanti a un pubblico di paese, e che oggi continua con lo stesso fuoco negli occhi.

Preferisci lavorare da solo o collaborare con altri artisti e produttori? Come descriveresti il tuo stile musicale in tre parole?
Collaborare è senza dubbio la mia preferenza. Per me, la musica rappresenta un atto di condivisione e di confronto. Quando lavoro insieme ad altri artisti o produttori, ogni idea ha il potenziale di trasformarsi in qualcosa di unico e sorprendente; è proprio in questo scambio che si crea la vera magia.

Piuttosto che cercare di racchiudere il mio stile in tre parole, lo definirei come un’espressione autentica di ciò che ho dentro. La mia musica è in continua evoluzione, riflette le esperienze e le emozioni che vivo. È spontanea e naturale, non costruita a tavolino. Ogni nota, ogni parola nasce da un impulso profondo, rendendo ogni brano un pezzo della mia storia.

Ci racconta anche che …..

Per esso , l’abbigliamento non è mai stato un semplice ornamento, ma un’estensione della propria personalità. Ritiene che ogni persona debba indossare ciò che la fa sentire davvero a proprio agio. È questa, secondo la sua visione, l’essenza del vero look: un modo per sentirsi se stessi, prima ancora che piacere agli altri. Un approccio spontaneo e sincero, che riflette il suo modo di essere anche sul palco.

Sul fronte professionale, qualcosa si muove all’orizzonte, ma per ora preferisce non svelare troppo. “Ci saranno delle novità”, lascia intendere, mantenendo un alone di mistero che alimenta la curiosità di chi lo segue. La sua è una carriera costruita passo dopo passo, con coerenza e passione, e ogni annuncio viene calibrato con attenzione. Parlando di sogni musicali, non ha dubbi su chi avrebbe voluto, o vorrebbe ancora, avere al suo fianco in un duetto. Lucio Dalla rappresenta per lui un’icona irraggiungibile, una voce e una penna che hanno segnato la storia della musica italiana. A lui si affianca Cesare Cremonini, artista del presente con una sensibilità affine alla sua, capace di coniugare leggerezza e profondità in ogni brano. Due figure diverse, ma entrambe simbolo di un modo di fare musica che sa emozionare.

Come immagini il tuo futuro nella musica tra 10 anni?

Non ho grandi pretese. Spero soltanto di poter continuare a fare la musica che amo, con sincerità e passione. Se poi qualcuno si ritrova in quello che scrivo, per me è già tanto. Alla fine, tutto parte da lì: dal bisogno di esprimermi e di restare fedele a ciò che sento, senza inseguire mode o aspettative.

Un Sincero Ringraziamento!

Grazie per aver dedicato il vostro tempo a leggere l’intervista. La sua storia di resilienza e passione per la musica è davvero ispiratrice.

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Daniel Balan
Bencoeur: La Musica Come Strumento di Verità.

A 24 anni, Bencoeur ha trasformato la musica in una voce autentica di emozioni e riscatto. Ispirato da alcuni dei più grandi artisti italiani, il suo stile intenso si manifesta nel brano “Lievemente”. In questa intervista, esploreremo le sfide che ha affrontato e scopriremo perché considera la musica il suo strumento di verità, pronto a far conoscere al mondo la sua voce.

Quando hai capito che la musica sarebbe stata una parte importante della tua vita?

Mi chiamo Benedetto Pascucci, sono nato a Bologna nel 2000. Ho capito che la musica avrebbe avuto un ruolo centrale nella mia vita intorno ai quindici anni. Durante l’adolescenza, ho scoperto che attraverso di essa potevo trovare rifugio e salvezza. Per me la musica non è soltanto un’arte: è uno strumento di ricerca interiore, una forma di verità. È il linguaggio attraverso cui riesco a comunicare ciò che le parole o i gesti non sanno esprimere. Mi permette di trasformare emozioni e sentimenti profondi in qualcosa di condivisibile, liberandoli dal silenzio e rendendoli vivi.

La sua prima esperienza con la musica risale agli otto anni, quando suo padre gli regalò una tastiera. Da quel momento, ha iniziato a sperimentare e a comporre le sue prime melodie. È sempre stato autodidatta e non ha mai studiato musica in maniera accademica. Per lui, la musica è un linguaggio che traduce emozioni; sebbene lo studio possa essere utile per apprendere la tecnica, non è mai stato il suo obiettivo primario.

Nel tempo, si è lasciato ispirare da numerosi artisti italiani e internazionali, tra cui Tiziano Ferro, Cesare Cremonini, Fabio Concato, Sergio Cammariere, Michael Jackson, Michael Bublé, Frank Sinatra e Ultimo. Il suo debutto avviene nel 2018-2019 in un locale di suo padre, di fronte ad amici. Ha poi partecipato a X Factor nel 2017 e nel 2019, esperienze fondamentali per la crescita della sua identità artistica.

Quali difficoltà hai incontrato nel tuo percorso musicale finora? Hai mai pensato di mollare?
Qual è la storia che si cela dietro la canzone “Lievemente”? Cosa ti ha ispirato a scriverla?

Le principali difficoltà incontrate nel mio percorso artistico sono state essenzialmente due: la ricerca di una verità interiore e la difficoltà di trovare produttori in sintonia con la mia visione. Il brano “Lievemente” è dedicato al ragazzo che ero a quindici anni, cresciuto in una casa modesta con nove fratelli. Questa canzone rappresenta un atto di liberazione e riconciliazione con il mio passato.

Ci racconta anche che …

Esso spera che chi ascolta il brano possa riconoscersi e accettare le proprie difficoltà. Il brano è un invito all’introspezione, alla riconoscenza e alla resilienza. Il suo obiettivo è quello di lanciarsi nel mondo della musica condividendo messaggi profondi e veri. Dopo “Lievemente”, i fan possono aspettarsi altri pezzi intensi e riflessivi.

Come immagini il tuo futuro nella musica tra 10 anni?

Mi immagino con una discografia ricca, con almeno 50 tracce pubblicate e tanti concerti. Voglio creare uno spazio emotivo in cui le persone possano riconoscersi nei miei brani. L’obiettivo è comunicare un messaggio autentico e diretto, capace di toccare chi ascolta.

Un Sincero Ringraziamento!

Grazie per aver dedicato il vostro tempo a leggere l’intervista. La sua storia di resilienza e passione per la musica è davvero ispiratrice.

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